L’ALBERGO DELLA MORTE: CECIL HOTEL

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Il nome CECIL HOTEL evoca curiosità e interesse in tutti gli appassionati di mistero e fatti bizzarri, mentre fa venire la pelle d’oca ai più impressionabili. PERCHE’ MAI?

Il CECIL HOTEL, ribattezzato nel 2013 come Stay on Main, è un albergo di circa 600 stanze situato nel cuore di Los Angel, a pochi passi da “skid row”. Sorto nel 1927 come albergo low cost in grado di offrire camere e servizi per uomini d’affari venuti in città, poi rimodernato negli anni ’50 in modo che potesse fungere anche da residence, l’hotel non è divenuto celebre per i suoi servizi, ma per gli orrori che ha accolto nelle sue stanze.

Dagli anni ‘50 in poi, fino ai giorni nostri, il CECIL HOTEL è STATO TESTIMONE E TEATRO DI SANGUINARI FATTI DI CRONACA NERA.
DELITTI, OMICIDI, SUICIDI E MISTERI SI SONO SUSSEGUITI NELLE STANZE DELL’HOTEL…. Orrori che lo hanno perseguitato per anni… fino ai giorni nostri!

L’ESCALATION DELL’ORRORE

22 OTTOBRE 1954– La 50enne Helen Gurnee si butta dalla finestra della sua stanza –al settimo piano- e si schianta proprio sopra l’insegna dell’Hotel, riducendosi in poltiglia. Una settimana prima, al chek-in, si era registrata con nome falso. Nessuno sa perché non abbia dichiarato la sua vera identità e nessuno sa il movente del suo folle gesto.

11 FEBBRAIO 1962Julia Moore, 27 anni, si affaccia alla finestra della sua stanza –ottavo piano- e si lancia nel vuoto andando a frantumare un lucernaio interno del secondo piano. Muore sul colpo senza lasciare biglietti o lettere di addio. Non sono mai state appurate la cause del suo suicidio. Alcuni sostengono che non si trattasse di suicidio, creando il primo alone di mistero sul Cecil Hotel.

12 OTTOBRE 1962 Stesso anno. Pauline Otton tenta il suicidio dopo una furiosa lite con il marito. Si butta dalla finestra del nono piano atterrando su un ignaro e innocente passante. Entrambi muoiono sul colpo sfracellandosi sul marciapiede antistante l’albergo. –Almeno in questo caso i proprietari non hanno dovuto risistemare parte dell’albergo (vedasi lucernaio e insegna)-Cecil Hotel, Los Angeles

4 OTTOBRE 1964– Viene ritrovata morta nel suo letto, l’anziana signora Goldie Osgood– la camera è a soqquadro. È stata violentata, strangolata, accoltellata e poi derubata. Poche ore dopo il ritrovamento del cadavere, viene arrestato a Pershing Square un uomo con i vestiti grondanti sangue e che sembra corrispondere al killer di Goldie. Non vengono trovate prove contro di lui per cui viene rilasciato. Tutt’oggi non è stato dato un volto a questo folle e insensato omicidio.Pidgeon-Lady

1984/1985– Nel biennio ’84-’85, il Cecil Hotel ospita in una stanza all’ultimo piano Ricardo Ramirez, passato alla storia come THE NIGHT STALKER. In quella stanza, il killer ammazza, mutila, tortura 14 vittime seguendo un ben preciso rituale satanico. Viene arrestato nell’agosto 1985 e condannato alla pena capitale. È deceduto in carcere nel 2006 in attesa dell’esecuzione.nV92j1qNqN8x.jpg

1991Johan Unterweger affitta una stanza per 5 settimane. Nel corso della sua permanenza al Cecil hotel, violenta e uccide tre giovani prostitute. Le ha fatte entrare clandestinamente grazie alla scala antincendio e poi, nella stanza, le ha uccise strangolandole con il loro stesso reggiseno. Esattamente come per tutte le sue 11 giovani vittime uccise in quegli anni, tra gli USA e l’Austria. Viene arrestato nel 1992 e nel 1994 si suicida strangolandosi con un elastico, proprio poco prima della sentenza d’appello. Per la legge austrica resta innocente.JackUnterwegerWebsite

19 FEBBRAIO 2013– Al Cecil hotel, viene ritrovato il corpo di una giovane donna, morta almeno da 19 giorni. Il corpo viene identificato come quello di Elisa Lam, giovane studentessa scomparsa da molti giorni.image.jpeg

ELISA LAM- UN CASO MISTERIOSO, ANCORA IRRISOLTO

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L’ultimo orrore di cui si è macchiato il Cecil Hotel, il caso di Elisa Lam, è quello che ha fatto più scalpore facendo letteralmente il giro del mondo in poche ore. Non che gli altri casi non abbiano fatto parlare di sé, basti pensare al clamore mediatico di Ramirez e Unterweger, ma il favore della tecnologia, di internet e la bizzaria del caso stesso, hanno rimbalzato la morte di Elisa Lam in giro per il mondo e l’hanno messa sotto molti riflettori. Criminologi curiosi e internauti profani di tutto il mondo hanno studiato e analizzato il caso insieme ai poliziotti e medici forensi coinvolti direttamente.

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IL CASO DI ELISA LAM

19 FEBBRAIO 2013 Gli ospiti dell’albergo e gli inquilini del residence che popolano il Cecil Hotel si lamentano in massa che l’acqua che esce dai rubinetti ha un colore, un odore e un sapore davvero strano. I dipendenti dell’albergo chiamano gli operai addetti alla manutenzione per analizzare e risolvere il problema.

Il Cecil Hotel, come molti altre strutture alberghiere di grandi città, è dotato di una rete idrica interna che attinge acqua potabile da quattro grandi cisterne-serbatoi d’acqua poste sul tetto. In una di queste cisterne viene trovato a galleggiare il corpo gonfio e bluastro di una giovane donna. Ad una prima rapida analisi da parte degli esperti forensi si stima che la ragazza sia morta da almeno 19 giorni; le cause del decesso restano da determinare. Il corpo viene indentificato come quello di Elisa Lam, studentessa universitaria 22enne, di cui era già stata denunciata la scomparsa.Cecil.jpg

MA PERCHE’ LA MORTE DI UNA RAGAZZA QUALUNQUE HA FATTO PARLARE E HA INCURIOSITO IL MONDO INTERO?

Nonostante il caso sia stato archiviato dalla polizia come “annegamento accidentale”, sostenendo che si sia trattato di un malaugurato incidente, MOLTI ASPETTI RESTANO CONTROVERSI E INSPIEGATI. Aspetti che la causa per morte accidentale non riesce a spiegare. Più si indaga, più il mistero si infittisce.

L’OMICIDIO viene scartato quasi subito dagli inquirenti dato che non vi erano e non vi sono elementi che depongono a favore di questa ipotesi, come ematomi, graffi o segni di violenza.

L’ipotesi del SUICIDIO viene subito messa da parte dato che il suicidio per annegamento è di fatto impossibile.

Allora perché il mondo intero ha mostrato riserve nei confronti dell’ipotesi dell’incidente?

Primo dettaglio: la cisterna in cui è stata trovata Elisa Lam era chiusa dall’esterno, e in alcun modo poteva essere chiusa dall’interno. Per cui l’ipotesi del suicidio e dell’incidente stridono con la realtà di questo dettaglio.

Secondo dettaglio: le cisterne sono collocate sul tetto dell’albergo e per raggiungere il tetto ci si deve servire –per forza- di una porta di servizio riservata SOLO agli addetti ai lavori e per questo allarmata. Perciò come avrebbe fatto Elisa ad andare sul tetto senza far scattare l’allarme che segnala l’apertura della porta? L’allarme si può disattivare con una chiave che possiede solo il personale. Quindi, tranne nel caso in cui non sia stata “accompagnata” volutamente da uno del personale, Elisa non sarebbe potuta salire sul tetto senza che il personale venisse avvisato. L’ipotesi dell’omicidio diventa un po’ più concreta…elisa-lam-7

Ma quello che sembra uno dei tanti omicidi senza volto della grande Los Angeles presenta dei lati inquietanti e morbosi. INFATTI, IL DETTAGLIO PIU’ INQUIETANTE E MISTERIOSO è IL VIDEO –ripreso da una telecamera di servizio di un ascensore- CHE RITRAE ELISA NEI SUOI ULTIMI ISTANTI DI VITA. Sembra nascondersi da qualcuno che la segue. Gli appassionati di mistero sostengono che si sia nascondendo da qualcosa, dato che –ad un certo punto- sembra lottare e interagire con qualcosa di invisibile.

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Guardate con i vostri occhi…
Se il VIDEO NON SI APRE in automatico clicca qui.
Da pelle d’oca, non credete?

Qualcuno guardando il video ha sostenuto che la ragazza fosse SICURAMENTE sotto effetto di droghe o alcool. Plausibile, ma la smentita viene dal cadavere di Elisa stessa. I test tossicologici effettuati in corso di autopsia hanno rivelato che nel suo corpo non c’erano tracce di alcool o sostanze stupefacenti. Inoltre, sono assenti anche tracce di altre sostanze chimiche che possono averne causato la morte o averne alterato lo stato di coscienza.

A questo punto scopriamo tutte le carte del mazzo sul caso di Elisa Lam.

La ragazza soffriva di DISTURBO BIPOLARE, un disturbo dell’umore che alterna periodi (anche di mesi) di euforia – o mania, come viene chiamato in ambiente medico- con periodi di depressione. Le testimonianze della sua sofferenza emotiva giungono a noi direttamente dalle sue pagine social. La malattia di Elisa viene tenuta sotto controllo con farmaci stabilizzanti dell’umore che possono diventare tossici se assunti in dosi eccessive. Qualcuno, quindi, ha avanzato l’ipotesi che volutamente o accidentalmente abbia assunto gli psicofarmaci in dosi eccessive andando in tossicità e quindi in stato allucinatorio. I test in corso di autopsia hanno documentato che – nel sangue- i livelli di quantità dello psicofarmaco erano ampiamente sotto la soglia di tossicità; quindi ne aveva assunto la giusta posologia. Sono assenti tracce di altri psicofarmaci; viene escluso anche il cocktail di farmaci.

Qualcuno, con non poca malignità, ha sostenuto che il tutto fosse spiegabile con un semplice: “Era pazza”! Elisa soffriva, sì, di una malattia psichiatrica, ma la sua diagnosi –disturbo bipolare- si riferisce ad un’alterazione dell’umore che non comprende generalmente, quantomeno su carta, le allucinazioni o gli stati alterati di coscienza.

Gli amanti del mistero, a questo punto, staranno esultando.

Va però considerato che il disturbo bipolare, lo stato depressivo in primis,  è insidioso e può essere accompagnato da manie di persecuzione, ansia e attacchi di panico.

Quella della mania di persecuzione esacerbata da uno stato d’umore alterato sembra essere l’ipotesi che più si avvicina al caso di Elisa. Anche se non è in grado di spiegare appieno la situazione. L’allarme che non ha suonato? E la cisterna chiusa dall’esterno?

IL MISTERO SI INFITTISCE ULTERIORMENTE, quando un internauta ha fatto notare che la morte di Elisa segue, quasi fedelmente, la trama e l’omicidio descritto nel film “Black Water” uscito nel 2005!

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COSA SIA REALMENTE SUCCESSO A ELISA LAM RESTA ANCORA UN MISTERO IRRISOLTO.

Nel 2013, dopo il caso di Elisa, l’hotel cambia nome nella speranza di scrollarsi di dosso la brutta fama che si trascinava dietro da decenni. L’INTENTO È STATO VANO… INFATTI, NEL 2014 L’HOTEL TORNA A FAR PARLARE DI SÉ.

2014Un passante fotografa quello che sembra essere un FANTASMA che si affaccia da una delle finestre dell’ex Cecil Hotel per guardare fuori. I giornali hanno dato grande importanza ed eco alla notizia che, anche questa volta, ha fatto il giro del mondo in poche ore!

Ecco, la foto. Giudicate voi stessi…

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Scettici o non scettici, appassionati o no di misteri, affamati o no di horror, questo Hotel continua a far parlare di sé e la sua horror storia gli ha fatto guadagnare una tappa d’onore nel terrificante “Hotel Horrors & Main Street Vices Tour”.

Dormireste una notte in una delle stanze del Cecil Hotel?
Che sia il caso di chiamare i coniugi Warren?

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Il mondo dell’horror di Hollywood si è già fiondato sulla storia di Elisa Lam per produrre un film horror intitolato “The Bringing”, uscito nel 2015.

La stagione HOTEL di American Horror Story fa riferimento e si ispira alle vicende avvenute nel Cecil Hotel.

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